Maria Cristina Urbano su Huffpost: “Tutti i vantaggi di impiegare guardie giurate per la protezione degli asset italiani all’estero”

In linea con la passata legislatura, come Assiv sosteniamo con convinzione questa meritoria iniziativa legislativa di Lollobrigida, nell’auspicio che lo spirito della norma possa essere condiviso da tutte le forze politiche, nell’interesse del Paese.

ASSIV nei giorni scorsi ha avuto la possibilità di dire la sua in audizione in I Commissione Affari Costituzionali sulla proposta di legge Lollobrigida sull’impiego delle guardie particolari giurate all’estero, all’attenzione della Camera dei deputati in prima lettura.

Riprendendo il filo di quanto esaminato nel corso della passata Legislatura abbiamo quindi avuto l’occasione di evidenziare come il comparto della vigilanza privata ritenga maturi i tempi affinché sia permesso agli Istituti di Vigilanza di fare un ulteriore passo in avanti consentendo alle imprese private italiane che operano in settori strategici in aree estere, dove la sicurezza non può essere garantita con lo strumento militare – in analogia a quanto già previsto nel campo della lotta alla pirateria marittima -, di provvedere alla propria sicurezza con risorse nazionali.

ASSIV nei giorni scorsi ha avuto la possibilità di dire la sua in audizione in I Commissione Affari Costituzionali sulla proposta di legge Lollobrigida sull’impiego delle guardie particolari giurate all’estero, all’attenzione della Camera dei deputati in prima lettura.

Riprendendo il filo di quanto esaminato nel corso della passata Legislatura abbiamo quindi avuto l’occasione di evidenziare come il comparto della vigilanza privata ritenga maturi i tempi affinché sia permesso agli Istituti di Vigilanza di fare un ulteriore passo in avanti consentendo alle imprese private italiane che operano in settori strategici in aree estere, dove la sicurezza non può essere garantita con lo strumento militare – in analogia a quanto già previsto nel campo della lotta alla pirateria marittima -, di provvedere alla propria sicurezza con risorse nazionali.

Tale possibilità offrirebbe un vantaggio competitivo al nostro “sistema Paese” rispondendo a molteplici e diversificate esigenze.

Innanzitutto, da un punto di vista prettamente economico, incoraggiare lo sviluppo di un mercato della sicurezza privata per la protezione degli assets italiani all’estero porterebbe nuove risorse all’erario e limiterebbe al contempo l’uscita dal Paese di ingenti risorse economiche utilizzate dalle nostre aziende di punta, a favore di imprese straniere, per pagare la sicurezza privata all’estero.

In secondo luogo, data l’esigenza determinata dalle priorità di spesa e le politiche di ristrutturazione delle Forze Armate, con costante riduzione del personale impiegato, uno sviluppo in tal senso permetterebbe l’impiego di tale personale che, già formato a spese dei contribuenti, troverebbe quale naturale sbocco professionale l’impiego in attività di sicurezza privata ad alta qualificazione.

L’impiego di personale italiano costituirebbe, inoltre, una maggior garanzia di controllo dei flussi informativi ai fini della protezione delle politiche e degli asset aziendali rispetto all’impiego di personale straniero. Il settore della sicurezza ha infatti forti legami con la tutela delle aree strategiche e della protezione degli interessi collettivi. In tale contesto, la contrapposizione fra l’interesse privato della Società di sicurezza straniera e l’interesse alla tutela della riservatezza degli interessi nazionali delle nostre Aziende è un elemento della massima importanza che deve essere tenuto nella dovuta considerazione.

In un contesto competitivo a livello mondiale, su un mercato “delicato” quale quello della security, non è infatti possibile escludere dalla valutazione complessiva le criticità derivanti dalle vulnerabilità che nascono quando a tutelare interessi “strategici” italiani sono chiamate aziende straniere.

Peraltro, non meno importante degli aspetti summenzionati, l’approvazione di una norma per l’impiego delle guardie particolari giurate all’estero permetterebbe di normare parte degli ambiti di interesse del settore degli istituti di vigilanza con una norma declinata in senso positivo, non residuale. Il nostro settore, infatti, ha assistito troppo spesso a aperture di mercato dettate esclusivamente da problemi contingenti. È stato così anche nel caso della norma sull’antipirateria.

La proposta di legge Lollobrigida ha invece il merito di superare questo approccio e di permettere a un settore fondamentale per il sistema Paese di ampliare il proprio raggio d’azione, rafforzandosi e così garantendo sempre più elevati standard di qualificazione.

Come già accennato in premessa, si tratta di una pdl che nel corso della scorsa Legislatura ha costituito l’innesco per un ampio confronto parlamentare sul tema, testimoniato dalla presentazione di similari proposte di legge da parte della maggior parte dei gruppi parlamentari, sul testo della quale si era registrata una sostanziale convergenza che l’improvvisa crisi di governo ha impedito di finalizzare in legge dello Stato.

In linea quindi con la passata legislatura, è intenzione di ASSIV sostenere con convinzione questa meritoria iniziativa legislativa, nell’auspicio che lo spirito della norma possa essere condiviso da tutte le forze politiche, nell’interesse del Paese.

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