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ANIE-ANCI: presentata la nuova Guida Videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici
ANIE-ANCI: presentata la nuova Guida Videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici
Il Presidente Assiv Maria Cristina Urbano: “La collaborazione tra Anci ed Anie permette ad Assiv di porre al servizio dei comuni le proprie competenze per tracciare percorsi di integrazione fra tecnologie e uomini e tra pubblico e privato per un unico fine comune, la sicurezza del cittadino“.
Protezione del territorio, dei dati e delle persone, con il fine di diminuire la percezione di insicurezza dei cittadini per prevenire e contrastare fenomeni illeciti. È questo l’obiettivo principale della “Guida videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici”, presentata questa mattina nella sede Anci nel corso del webinar “Nuovi paradigmi, fra integrazione tecnologica e convergenza con il fattore umano”, organizzato in collaborazione tra l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), ANIE Sicurezza, Associazione Italiana Sicurezza ed Automazione Edifici, e ASSIV, Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari, federate ad ANIE, Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche aderente a Confindustria.
La guida, articolata in sette capitoli e disponibile alla consultazione sul sito di Anie, nasce a valle del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso ottobre tra Anci e Anie e si configura come uno strumento utile codificare il knowhow di settore, valorizzare le diverse professionalità che lo compongono e attivare un flusso di competenza e di conoscenza condiviso, che unisca tutta la filiera. Dalla risk analisys alla progettazione sino all’intervento della vigilanza, per mettere a sistema la potenzialità delle tecnologie, con regole precise, in particolare per quanto riguarda cybersecurity e privacy, così da offrire un riferimento per strutturare e pianificare capitolati uniformi ai processi.
A presentare la Guida per conto di Anci è stato il vicepresidente con delega a Sicurezza e legalità, Ciro Buonajuto, affiancato dal responsabile dell’Area Sicurezza e legalità dell’Associazione Antonio Ragonesi. Secondo Buonajuto: “La videosorveglianza rappresenta uno degli strumenti più utili per salvaguardare il patrimonio, creare un deterrente alla criminalità, monitorare flussi e viaggiatori anche a scopo statistico. La presenza di così tanti occhi elettronici impone, però, una serie di interrogativi rispetto a temi in ordine alle cybersecurity e alla privacy. Questa guida frutto della collaborazione tra Anci e Anie va nella giusta direzione e riunisce in un solo testo i tanti aspetti legati alla sicurezza urbana ma anche alla protezione dei dati personali per sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia“.
Per il presidente Anie Sicurezza, Giulio Iucci: “Le tecnologie rappresentate da Federazione Anie e, nello specifico, da Anie Sicurezza sono abilitanti per garantire lo sviluppo delle quattro “S” che definiscono una città smart: sicurezza, salute, servizi e sostenibilità. La collaborazione con ANCI rappresenta uno dei punti fondamentali nel nostro programma di attività. Partire dalle competenze per creare sinergie di comparto e di filiera contribuisce sicuramente ad innalzare il livello di qualità della vita nei nostri centri urbani. Mi auguro che questo sia il primo step di un lungo e proficuo percorso.”
Per il Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano: “la questione della sicurezza urbana riveste un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche pubbliche locali. Il tema ha assunto, nel corso del tempo, una rilevanza sempre maggiore per i cittadini, per cui rientra oggi tra le priorità relative al governo della città. La collaborazione tra Anci ed Anie permette ad Assiv di porre al servizio dei comuni le proprie competenze per tracciare percorsi di integrazione fra tecnologie e uomini e tra pubblico e privato per un unico fine comune, la sicurezza del cittadino.”
Si tratta di un’iniziativa di grande importanza per i 7.901 comuni italiani, che negli anni hanno visto crescere del 120% la presenza diimpianti di videosorveglianza passando da 66 impianti ogni 100 mila abitanti del 2014 a 145 del 2022 (Fonte dati: Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale 2022). Un trend che spinge anche il fatturato aggregato del comparto Sicurezza e Automazione edifici che, per quanto riguarda la videosorveglianza, nel 2021 è cresciuto del 18,2% rispetto al 2020 (Fonte dati: ANIE SICUREZZA).
Tra i fattori che hanno maggiormente inciso sull’incremento dell’adozione di sistemi di sicurezza, il rapido sviluppo delle città intelligenti, l’avanguardia tecnologica del settore, che propone soluzioni sempre più efficaci, e la crescita del numero di infrastrutture, che determina un aumento della domanda di impianti di safety e security, come controllo degli accessi e videosorveglianza per il monitoraggio in tempo reale.
Nel settore della sicurezza le potenzialità delle tecnologie, sia hardware, sia software, è ormai elevatissima, e va ben oltre la sorveglianza e la prevenzione della criminalità. Basti pensare a come la video analytics, ovvero l’osservazione e l’analisi di eventi, luoghi e persone tramite la verifica delle immagini raccolte dalle videocamere possa, per esempio, rivoluzionare la gestione del traffico nelle smart city o fornire allerta anticipata di calamità naturali.
Per goderne pienamente è però necessario adottare un approccio sistemico in cui le competenze tecniche, che garantiscono il supporto alle decisioni e all’intervento dell’uomo, si integrino in un quadro normativo aggiornato con regole, modalità operative e procedure definite, in modo da promuovere una conoscenza specifica delle necessità e delle possibili criticità che gli utilizzatori finali, ovvero le Amministrazioni locali, possono incontrare nel garantire la sicurezza ai propri cittadini. Con questa guida ANIE, insieme a ANCI, vuole promuovere un percorso virtuoso per incentivare una cultura della sicurezza che investa l’ambito sia dell’offerta, sia della domanda.
Da questa prospettiva Videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici si configura come lo strumento elettivo per codificare il knowhow di settore, valorizzare le diverse professionalità che lo compongono e attivare un flusso di competenza e di conoscenza condiviso, che unisca tutta la filiera. Dalla risk analisys alla progettazione sino all’intervento della vigilanza; mettendo a sistema la potenzialità delle tecnologie, con regole precise, in particolare per quanto riguarda cybersecurity e privacy, e offrendo un riferimento per strutturare e pianificare capitolati uniformi ai processi.
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